Almeno 4 gli aspetti nuovi:
– una ragazza torinese ci ha contattati per il tramite del blog…vittoria! Laureata in Scienze Naturali, Francesca siè offerta …. per tutto quel che sa; in più ci ha proposto 2 possibili locazioni dove il Ventolone potrebbe avere successo: Dakar, presso amici, e l’isola di Socotra, dove è stata per studio e per turismo. Ora ha il compito di sondare il terreno. In particolare Socotra…sarebbe una chicca dal punto di vista anemologico, con venti medi di 8 m/s (si vedano i dati di vento su Tutiempo.net );
– un caro amico di vecchia data, Giorgio, che lavora nel campo dell’automazione industriale, si è proposto per occuparsi della raccolta e soprattutto trasmissione dei dati dal sito in cui monteremo l’anemometro all’Italia…ieri sera proponeva un sistema automatico con SMS… entusiasmante!
– abbiamo preso contatti, per il tramite di Grazia Liprandi che ci lavora, con il Gruppo Abele di Torino! E i due responsabili del settore cooperazione ci hanno accolti a braccia aperte! Proponendoci 2 possibili locazioni, Abidjan, Costa d’Avorio e (ancora) Dakar, Senegal. Ci si re-incontra a fine mese..purtroppo difficilmente si potrà andare ad Abidjan con il Ventolone, pare che lì il vento…soffi come a Bologna! Ma…si vedrà!
Infine…aggiungiamo nella sezione Documenti una tesi di antropologia fresca fresca di laurea. L’autrice, Elena Busano, dolce e vispa fanciulla piemontese (nonchè fortunata girlfriend del SuperMarioProf), si è occupata dell’influenza in termini antropologici che una innovazione tecnologica può avere su una popolazione autoctona, con una analisi di un piccolo progetto in Burkina Faso. Tale influenza diventa poi la base per la possibilità di sviluppo dell’innovazione stessa. Emerge in maniera chiara la necessità di conoscere a fondo la cultura locale, per evitare di costruire cattedrali nel deserto.
Che è un po’ il timore che talvolta ha aleggiato attorno al Ventolone…
in buona sostanza, quale che sia il posto dove andremo, sarà importante andarci da… ospiti a casa d’altri, rispettosi della diversità e pronti ad accettarla in toto, senza ansia di stravolgerla.
Mah! hai centrato il problema. Una innovazione, tecnologica o sociale o culturale che sia porta con sè sempre uno squilibrio dell’ordine precedente. Il quale poteva essere positivo o meno, e positivo o meno a seconda dei punti di vista. COme vedi il discorso si complica, e su di esso si innestano gli interessi delle persone in gioco. Posso portare innovazione per desiderio di far soldi, di far del bene, per necessità interiore…ma anche con le migliori intenzioni generare solo un danno. Appurato che un cambiamento cambia gli equilibri, mi sembra importante: 1. ricordarsi che si è a casa d’altri; 2. tentare di prevedere il nuovo equilibrio, esaltando le soluzioni umanamente positive
Ciao, riguardo al punto Tesi di antropologia, ho parlato con una persona che si è occupata in passato della realizzazione di un pozzo in un villaggio dove in precedenza le donne passavano buona parte della giornata a camminare per procurarsi l’acqua; ebbene, dopo la realizzazione nel villaggio pare si siano create delle situazioni di tensione e disagio perchè le donne non sapevano cosa fare tutto il giorno. Non so che dire.
Marco