Un aneddoto significativo


Siamo ripartiti da Ilembula, destinazione Zanzibar e poi casa.
Savanawind 2013 finisce qui, con l’installazione nel centro orfani dell’anemometro che avevamo a Ukomola, cosi’ da poter valutare una possibilita’ di cui vi diremo piu’ avanti.
Ora siamo sul bus, pronti per i consueti 800 km fino a Dar.
Per far passare il tempo vi raccontiamo un aneddoto di ieri sera, durante la cena crucca con i tedeschi.
Protagonista, manco a dirlo, il vulcanico Tarcisio il quale, non pago di averci fatto aggiustare una pompa tra le 18:00 e le 18:30 venendoci a recuperare in auto in paese (e’ partito apposta!), ci ha deliziato con questa perla.
Dunque, gli ospiti teutonici sono i finanziatori di una scuola primaria che Tarcisio ha realizzato qualche anno fa,  non sappiamo bene dove. La scuola e’ intitolata a una signora che era presente ieri sera, madama prototipo di signora Rottenmeier che probabilmente mangia i bambini, specialmente se marroni (si scherza…!).
Tarcisio a meta’ cena prende la parola per un giro di presentazioni: racconta anche di noi, e chiude con “dopo devo aggiungere una cosa”. Il tutto in un inglese piu’ che passabile, condito qua e la’ con qualche maccheronismo!
Tocca ai prussiani: in un inglese fluente (mentre noi italiani…sic!) ciascuno si presenta, sono cortesi, probabilmente perche’ non hanno fame di bambini essendosi scofanati l’ottima cena di Fausta. Ringraziano Tarcisio, raccontano di come e’ bella l’Africa, di come e’ diversa l’Africa, di che bella e’ la scuola che hanno costruito in Africa.
Tutto molto bello. E in Africa.
Poi Tarcisio riprende la parola, e senza mezzi termini lamenta che in quella scuola ci sono punizioni corporali sui bambini: in particolare Luize, la bambina che Fausta e Tarcisio hanno in “affido”, che ha problemi di dislessia, e’ stata picchiata sulle mani e le aveva gonfie quando l’ha incontrata, ieri. Mormorio germanico di disapprovazione, sconcerto di madama che bofonchia qualcosa in quella specie di lingua che sembra il borbottio di una caffettiera. Tarcisio dice questo davanti a tutti, soprattutto davanti a madama e ai finanziatori. Grande Tarcisio! Che coraggio e che schiettezza! Noi in Italia siamo abituati che di fronte a una cosa del genere “si pensa ma non si dice”… bravo Tarcisio!
Senza timore reverenziale zerbinesco di fronte ai teutonici finanziatori prosegue nel’arringa, con la perla finale: relativamente alla pratica comune qui di battere gli studenti che raggiungono risultati scarsi dice “…to beat the pupil, well in Europe we don’t agree, but I’m here in Africa from 30 years and…ok, if there is a problem, ok…I agree a little, but not on the hands, no, on the back…”
“I agree a little”…
siamo scoppiati a ridere (evidentemente non pensando ai fondoschiena arrossati, si capisce!), guardando la faccia rubiconda di Tarcisio con i suoi metodi schietti e ruvidi affrontare madama gia’ turbata nel profondo dal fatto che una sua insegnante meni i bambini…
Insomma, madama non sapeva piu’ dove guardare, Tarcisio troneggiava sogghignante a capo tavola, “I agree a little”, gli altri teutonici rumoreggiavano imbarazzati.
Finche’ madama ha preso la parola, si e’ scusata e ha promesso di individuare l’insegnante e cazziarlo.
Risultato: madama in ritirata, Tarcisio trionfante e “I agree a little” in barba a decenni di pedagogia e psicologia infantili!

E quindi: Tarcisio guida le truppe e respinge maccheronicamente le boriose orde teutoniche venute a fare incetta di meriti. Il Piave mormoro’, non passa lo straniero!

(Preghiamo tutti i lettori di cogliere l’ironia di questo post!)

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