Mi sono reso conto, nell’arco di questi mesi, di una serie di cose:
– affrontare il Ventolone con approccio scientifico è tutto meno che uno scherzo e richiede conoscenze che vanno un po’ al di là di una comune formazione da ing. meccanico: niente di trascendentale, per carità
– si trova in rete una marea di materiale di due generi:
- materiale amatoriale da costruttori della domenica: niente in contrario, ma non è quello di cui abbiamo bisogno, semplicemente
- materiale scientifico che, come al solito negli articoli scientifici, dice e non dice: anni fa una docente che stimo mi diceva che all’università “si vende sapere”…ecco, questo fa proprio un po’ a pugni con il buonsenso, la necessità di progresso, è un’idea legittimamente commerciale che presenta una serie mica da ridere di difetti, prova ne sia la nascita e lo sviluppo dell’open-source nell’ambito informatico; mi chiedo, al di là del Ventolone, che ne è un primo esperimento, è pensabile un approccio open anche per scienze diverse dall’informatica?
– necessitando quindi di qualche base solida ho acquistato 2 volumi:
- Sistemi Eolici di Rodolfo Pallabazer, che fornisce uno sguardo d’insieme sugli impianti e le turbine eoliche
-
Wind Turbine Design with Emphasis on Darrieus Concept, di Ion Paraschivoiu, il quale per quanto ho appurato è un’autorità in materia
Ho pe
raltro scoperto un servizio di Google che non conoscevo e che si è rivelato determinante tanto nella scelta dei libri quanto poi nell’acquisto: è possibile attraverso di esso visionare parti (consistenti) dell’opera, e ciò evidentemente consente di farsi un’idea un po’ più approfondita.
Qui di seguito i link alle opere sopra citate: 1 e 2.

Qui di seguito i link alle opere sopra citate: 1 e 2.
Insomma, nell’anno della Grande Crisi di sistema noi investiamo incultura e formazione…avremo ragione?