Incontro in Sicilia

Finalmente ci siamo andati!

Come vi avevo già accennato in passato in un precedente post un gruppo di imprenditori misto piemontese-siciliano aveva a inizio 2009 manifestato vivo interesse per la nostra “creatura”: in particolare erano interessati alle dimensioni ridotte che la facevano e la fanno appartenere al novero delle macchine mini-eoliche (macchine che sviluppano meno di 20 kW).

Tali persone ci spiegarono a suo tempo come il loro progetto rientrasse nel PEARS , Piano Energetico Ambientale della Regione Sicilia, nel quale larga parte era (ed è) dedicata allo sviluppo delle fonti rinnovabili a limitato impatto ambientale. Di qui al VentolOne il passo è breve, è evidente.

Insomma, per farla breve venerdì scorso mi sono incontrato con questo gruppo di imprenditori a Siracusa, e poi direttamente insieme a loro con l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente Giuseppe Sorbello.
Diciamola tutta, ero un po’ scettico circa questo incontro, visti i tempi di crisi e di politica di basso profilo più tesa all’immagine che alla sostanza. Devo ammettere che sono stato piacevolmente smentito, perchè ho incontrato persone che hanno manifestato un interesse che è andato un po’ al di là della facciata, nonchè persone preparate che han saputo “fare le pulci” al progetto, ai dati che ho fornito e alla mia presentazione.

E ora?

Beh, pur non avendo ancora firmato nulla ci troviamo nella difficile e piacevole posizione di chi ha la possibilità di continuare a sviluppare il progetto open-source (il VentolOne) e parallelamente portare avanti un progetto commerciale, il cui nome provvisorio è Exaplano (si accettano suggerimenti!), che si andrà a inserire nel PEARS.
Quali i vantaggi: essere pagati per un lavoro non fa mica schifo! E in più si risolve il problema dei fondi per sviluppare il progetto open-source, dal momento che ora corre parallelo all’altro! Lo stesso progetto commerciale può trarre vantaggi dall’esperienza open-source, per via di tutta quella conoscenza ottenibile e scambiabile diversamente accessibile solo pagando!
Quali gli svantaggi: più che di svantaggi parlerei di questioni aperte e di desideri difficili. Ci interessa infatti portare avanti la questione open-source ANCHE per il prodotto commerciale, in una forma del tipo:

ti condivido la conoscenza MA NON il diritto di copiare il prodotto E se produci qualcosa me lo devi far conoscere

I vantaggi mi sembrano ovvi ma…esistono esperienze pilota analoghe, dal momento che ci rendiamo conto che è un “tantinello” diverso dalla concezione di business comune?
Intanto esistono i Creative Commons, e soprattutto la licenza Non-commercial Share Alike che potrebbe fare al caso nostro.
Ho avuto modo di dialogare un po’ con Giuseppe Carignani di Udine al riguardo del progetto OpenWaterBike, che sicuramente ne sa più di noi: anche qui…condivisione di esperienze e conoscenza!
Però sappiamo come il mondo imprenditoriale italiano non brilli, spesso, non sempre, per apertura e innovazione.
Per intanto vediamo cosa accade. Se son rose fioriranno!
E visto che ci siete godetevi l’Etna con la testa tra le nuvole!