THE PERMISSION IS DELIVERED

…e anche questa è fatta!
Mr. Suha a Jambiani ha ottenuto le autorizzazioni governative per realizzare la torre eolica e la pompa!

——– Messaggio originale ——–

Oggetto: THE PERMISSION IS DELIVERED
Data: Tue, 31 May 2011 12:08:35 -0700 (PDT)
Mittente: hassan hassan 

         DEAR ALBERTO AND BENEDETTA

yesterday I went to the zanzibar water Authority, to submit the issue of construction of wind power .The responsible officer told me that there is no objection and that the permission is delivered . So ,from now we are free to start any time when we are ready
                            Thank you
                                SUHA

VentolONE 3.0 !

Stiamo lavorando alacremente per realizzare il prototipo di VentolONE che installeremo ad agosto a Jambiani.
La funzione di questo prototipo risiede, soprattutto, nella necessità di individuare preventivamente criticità e difficoltà che incontreremo di sicuro a Zanzibar.
Data la necessità di coppie elevate per il sollevamento dell’acqua ci siamo orientati verso una turbina analoga a quella di Ed Lenz: “analoga” e non uguale perchè…abbiamo motivo di ritenere che la versione modificata che stiamo realizzando sia più performante!
Si tratta in sostanza della rivisitazione della turbina Lenz in salsa NACA9335! Le foto parlano, per ora, più delle parole, quindi buona visione!

[l’originale di Ed Lenz]

Segnaliamo infine l’ottimo Draftsight quale CAD 2D freeware: finalmente una alternativa valida ad AutoCAD di Autodesk!

Flash post: anemometria e precipitazioni zanzibarine!

Come da titolo: stiamo cercando di capire quanto piove a Jambiani, e quando durante l’anno, per poter dimensionare correttamente la turbina e il serbatoio di raccolta dell’acqua estratta.
Risultato: a Paje, poco a Nord di Jambiani, quando piove non tira vento!
Quindi la velocità media del vento utile, relativa ai soli periodi di secca (quando serve estrarre acqua dal pozzo), è più alta di quella media, diciamo che si attesta intorno a 6,2 m/s, valore assolutamente positivo ai nostri fini!

Quando piove non tira vento: la scoperta dell’acqua calda!

Qualcuno ci campa…

…con le tecnologie appropriate!

http://catapultdesign.org/about-2/mission

Dal loro sito:

The problems Catapult Design addresses are real; they’re tangible; and they’re solvable.  We address them with a four-phased approach that includes:

•    ensuring the right needs are addressed,
•    a product is designed with the end-user in mind,
•    a strategy for implementation is defined,
•    the impact the product has on a community is measurable


Questa realtà americana ci pare presenti assoluta somiglianza di intenti e di metodi
e meriterebbe un approfondimento e, perchè no, un contatto, magari diretto.
Facciamo così: questa estate Zanzivento, poi allarghiamo la cerchia!

[il video di presentazione di Catapult Design]

Hugh Piggott ci copia!

…o meglio, insieme a tal Piet Willem Chevalier ha lanciato un progetto di sviluppo analogo al nostro, in mali, a Mopti!
Vedere per credere, direttamente dal blog di Hugh Piggott!
Qui i dettagli del progetto (cui attingeremo in cerca di idee) !

Anemometro

In attesa che l’ormai tanto sospirato anemometro GSM veda la luce Andrea si è buttato a capofitto con un suo amico nella realizzazione di un anemometro che sia replicabile in un PVS.

“ho costruito l’anemometro grazie soprattutto all’aiuto di Ambrogio. Come vedete è costruito anche lui con materiali di recupero:
un vecchio encoder,
un misuratore di frequenza;
un vecchio tubo dell’acqua tagliato in 4 pezzi,
4 bastoncini di legno.
Per tararlo ho usato un ventilatore a 3 velocità e il nostro anemometro come riferimento.
Costo 10 euro.
Con questo strumento possiamo registrare i dati di vento e metterli in parallelo con la velocità di rotazione del VentolOne; in questo modo potremo avere il numero di giri del VentolOne e sapere a che velocità del vento corrispondono.
E adesso andiamo a divertirci!!!”

[anemometro autocostruito]

Sviluppi e work in progress

Un breve aggiornamento sulle linee di lavoro che stiamo valutando e percorrendo.
Intanto stiamo cercando degli “sponsor” che ci aiutino finanziariamente per “Summer 2010 – Ventolone landing” ( 😉 ) , cioè la messa in opera dell’obiettivo a medio termine di realizzare un Ventolone funzionante in Tanzania, per l’estate 2010, rispetto al quale stiamo definendo i vari aspetti necessari.
Per ottenere i finanziamenti stiamo revisionando e strutturando il progetto stesso, che pubblicheremo appena completato (a giorni!).
Ci preme ribadire che non è nostro interesse lucrare sul Ventolone, e parallelamente non ci interessa nemmeno una forma di intervento in un PVS che sia un semplice trasferimento di materiale tecnico: puntiamo, ambiziosamente ma anche testardamente, a una collaborazione, a uno scambio e a un incontro con le popolazioni locali, sulla base di una risorsa esistente (il vento).

A livello tecnico si stanno percorrendo due strade: realizzare un generatore con un costo ragionevole e una efficienza ragionevole (insomma, non un accrocchio). Parallelamente stiamo mettendo insieme un modello per una analisi CFD del Ventolone stesso, al fine di ottimizzarne i profili alari.

Perentoriamente, Andrea via mail scrive:
“ciao! a Varese le cose proseguono e abbiamo deciso di costrurci il piggott”
Insomma, quel generatore PMG a flusso assiale molto in voga in rete tra gli hobbysti dell’eolico auto-costruito. Qui un link per la versione in italiano.

Riguardo al secondo punto, segnaliamo per chi sa il giapponese (noi no…, purtroppo) questo sito di cui riportiamo due animazioni significative: un po’ quel che vogliamo fare anche noi!

Goodmorning, Tanzania [parte 1]

A quasi un mese dal mio rientro in Italia mi sembra giusto scrivere ai nostri lettori della mia avventura in Tanzania!

La settimana dopo la mia laurea (c’è anche il video sul blog!) ho tirato su armi (anemometro e bussola) e bagagli (calzini ed un ukulele) per andare ad Arusha, in Tanzania, come volontario per Oikos East Africa, nell’ambito progetto Best Ray (Bringing Energy Service to Tanzanian Rural Area) con cui la Uninsubria ed il mio prof, Gianluca Ruggieri, collaborano.

Best Ray si occupa di fornire, incentivare ed EDUCARE le popolazioni locali, Maasai e Meru, all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile come il fotovoltaico ed il biogas oltre che occuparsi della costruzione di stufe con le cooperative di donne, stufe che permettono di eliminare il fumo dalle case, motivo di molte malattie e decessi soprattutto tra donne e bambini.

L’aspetto fondamentale e centrale di questo progetto è appunto il lavorare CON le popolazioni locali, educandole al corretto uso delle risorse presenti sul territorio migliorando di conseguenza anche le loro condizioni di salute.

Il mio lavoro era appunto quello di appoggiare Best Ray, capitanato da Matteo Leonardi, e di svolgere uno studio di fattibilità sul micro-eolico autocostruito, identificando i siti migliori in funzione della destinazione d’uso finale dell’energia, scegliendo la tecnologia più promettente e di compiere uno studio di fattibilità per quanto riguarda la costruzione in loco del VentolOne.

Mica pizza e fichi per un neo-laureato!!!

Parto da Linate, eccitato ed anche intimorito da un’esperienza completamente nuova, e dopo un lungo viaggio finalmente arrivo a KIA, Kilimanjaro Internatiol Airport, aspettandomi di trovare Licia Colò col famoso cioccolatino. 😉

Niente di tutto ciò, mi aspetta Scesce (sorry I don’t know how to write your name my friend) e mi guida verso Arusha. Primo impatto… wow! Terra sconfinata, il nulla a parte qualche insieme di case che… hanno l’aspetto di… Africa! Gran casino all’esterno, gente che brullica in giro, macchine smontate, fuoco a bordo strada e il wow si trasforma in.. “ok… dove sono finito?

In realtà sono finito in un posto bellissimo ma il primo impatto dopo il wow è forte, ti lascia spiazzato, sei di fronte a qualcosa di più grande di te, il distacco dall’Europa è un abisso e sai che ci dovrai vivere, pur con milioni di agi in più rispetto ai locali.

[fine parte 1]

Prototipazione delle pale

Alcune immagini interessanti ed esplicative di prototipazione delle pale: purtroppo la realizzazione delle stesse in fibra di vetro (presumibilmente, viste le foto) ne impedisce di fatto la realizzazione in un PVS, dove di solito le resine e tutto il materiale necessario sarebbe irreperibile.
Nulla vieta però di trarre spunto per altre soluzioni…e qualche idea ci è già venuta…

Il sito in questione descrive la realizzazione della macchina VAWT, nonchè un sistema di blade pitching – orientamento delle pale a controllo matriciale.

La tesi di Andrea Bedogni…

…finalmente on-line e disponibile per il download nella sezione “Documenti e materiale“.

Ripercorre i passi salienti della realizzazione del VentolONE 1.0 (quello piccolo e primo prototipo dell’avventura) nell’ambito del progetto Best Ray, con riferimenti sia teorici che più prettamente tecnici e legati alla realizzazione della turbina.

E anche il primo contributo open-source del VentolONE team alla ricerca scientifica!

Per chiarezza e precisione legale, rimarchiamo che rilasciamo tutto il contenuto secondo i Creative Commons “attribution non-commercial share alike (by-nc-sa),

giusto per tutelarci un minimo, in attesa di capirci qualcosa in più e permetterci una maggior liberalità!

A seguire alcune fotografie dell’evento!

il momento tanto atteso: il video del VentolONE sulla Panda!

foto di gruppo con il neo-dottore!

immancabile, la foto con il relatore prof. Gianluca Ruggieri

(cui va il plauso per averci creduto!)

E infine, carramba che sorpresa, in barba a qualunque privacy pubblico la mail che Andrea ci ha mandato il giorno successivo: per me insegnante prima ancora che co-relatore la gratificazione che emerge dalle parole in essa contenute è impagabile! Grazie Andrea!

“Buongiorno sono Andrea Bedogni e ora vi RINGRAZIO!
Bene.. e chi l’avrebbe mai detto che col VentolOne mi sarei laureato???
Grazie davvero tantissimo, le ovazioni da stadio erano anche per voi! Davvero una figata, mi avete insegnato molto e poi invidia generale per avere correlatore e suo assistente così fuori dagli schemi preimpostati universitari!
Penso che abbiamo fatto scuola col nostro modo di lavorare.
E davvero grazie per il sostegno e per avermi sempre accolto con fratellanza; poi la cosa più bella è stato sicuramente il vostro ascolto.
Mi spiego: non è banale per uno studente venire ascoltato!!!!
Grazie mille di tutto!
io parto mercoledì.. biglietto e burocrazia tutto ok!
A presto!            Andrea – 09/10/2009