Finalmente siamo giunti ai colloqui per scegliere i due stagisti che ci accompagneranno nel progetto SavanaWIND, questa estate, in Tanzania.
Abbiamo intrattenuto 4 chiacchiere con ciascuno dei ragazzi che ambiva all’incarico, cercando di conoscerli tanto dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista umano: non ci sfugge infatti che la permanenza un mese lontano dagli affetti e agli amici, in un ambiente totalmente sconosciuto, a svolgere un lavoro talvolta pesante possa diventare fonte di stress vero e proprio! L’abbiamo toccato con mano anche noi lo scorso anno a Zanzibar!
Ci siamo per lo più concentrati su una serie di indagini volte a far sì che potesse emergere il lato migliore e più genuino dei vari candidati: che dire, questi ragazzi ci hanno stupito! La scelta è assolutamente molto più difficile del previsto! Magari infatti non sanno granchè di Africa, o non han ben capito la natura poco assistenziale del progetto, o che cosa li può attendere: però si son saputi presentare con la schiena dritta, ciascuno con qualcosa che lo contraddistingue dagli altri.
Così abbiamo il futuro idraulico
o l’ecuadoregno che legge libri difficili (Bukowski)
o il chitarrista che ci chiede il motivo della scelta dell’open hardware
o l’introverso che pensa di arruolarsi nell’esercito per un desiderio positivo sul nostro Paese
o lo sbandieratore che ci dice “mi piace fare lo sbandieratore perchè è una cosa che fai con gli altri, insieme”
o l’albanese che ha già fatto tanti lavoretti e che è appassionato di modding automobilistico.
Chi sarà il prescelto? ancora qualche ora di attesa!
E nell’attesa riportiamo un filo di saggezza di Alessio che ci ha ripetuto più volte “le cose vanno vissute” per conoscerle: speriamo di realizzare insieme a loro questa aspirazione!