Oggi (sabato 9 giugno), siamo qui:
al convegno annuale della Rete dei Comuni Solidali, dove presenteremo il nostro progetto SavanaWIND e le nostre prospettive, e confrontarci con le altre realtà.
Alla luce delle ragioni dell’esistenza di Re.Co.Sol. (di cui vi consigliamo la lettura) pensiamo sia una ottima occasione di confronto, dialogo, e un’ottima vetrina internazionale per presentarci!
Citiamo dalle “ragioni”:
“…La grande Cooperazione Internazionale non sempre è stata in grado di dare risposte immediate.Sostanzialmente in questi anni sono stati mostrati molteplici fallimenti o difficoltà di espansione della cooperazione rendendo inefficaci e poco incisive tonnellate di belle parole, in particolare i principali motivi sono:
· il centralismo; cioè il fatto che tutte le decisioni importanti che riguardano un gran numero di persone che vivono in aree lontane e diverse tra di loro vengono prese in pochissime sedi centrali.
· il verticismo; cioè la trasmissione rigida dal vertice alla base delle decisioni che riguardano operatori e utenti senza tener conto di eventuali suggerimenti.
· il decisionismo; le decisioni vengono il più delle volte prese di autorità senza tener in minimo conto le parti interessate, innescando a volte forti conflitti.
· il settorialismo; ogni aspetto della vita viene trattato separatamente in modo frammentario semplificato e non comunicante.
· l’assistenzialismo; si danno prestazioni o sussidi in modo da alimentare la dipendenza e la passività a costi spesso non sostenibili lasciando poi l’utente senza aiuti.
· l’imponenza; si predispongono piani elefantiaci con proposito grandiosi e obiettivamente difficili da raggiungere che poi vengono abbandonati lasciando vere e proprie cattedrali nel deserto che non sono di nessuna utilità. Ogni organismo ha un ufficio incaricato della stesura di un nuovo progetto, ma quanti hanno al loro interno un esponente proveniente se non dal paese destinatario dell’intervento almeno dal continente? Quanti organismi possono registrare nel proprio consiglio direttivo una persona straniera?…
Nasce dunque l’esigenza di adeguare le forme di cooperazione alla crescente domanda di partecipazione degli attori locali che richiedono alla cooperazione alcune cose fondamentali:
1. COSA progetti chiari con indicazione di interventi piccoli ma precisi che diano un senso compiuto (ad esempio realizzazione di un pozzo, di una casa, l’acquisto di 100 zappe ecc)
2. COME modalità di realizzazione snelle senza troppi passaggi di mano e la certezza che la mia offerta giunga a destinazione senza realizzare cattedrali nel deserto e il più delle volte anche senza dover compilare tonnellate di relazioni
3. DOVE la certezza che il luogo di intervento sia un posto conosciuto che magari mi permetta di conoscere il bambino che vado ad aiutare o la famiglia che ricevi la mia zappa (principio che ha permesso un notevole impulso alle adozioni a distanza
4. IN CHE MODO fondamentale è sapere quali sono le modalità di intervento se diretto o se tramite ONG o ancora tramite quale altro organismo
5. TRASPARENZA fondamentale è il grado di trasparenza che l’iniziativa deve avere io singolo cittadino devo essere in grado di sapere che fine fanno i miei soldi dove vanno e cosa si fa con essi, ormai la gente sa che alcune strutture “mangiano” oltre l’80% dei soldi per mantenere la struttura e quindi all’utilizzatore finale resta ben poco del mio aiuto. Rimane da chiedersi chi possa dare al cittadino le risposte alle sue giuste aspettative, per noi la risposta è molto chiara “IL SUO COMUNE”. …”
Ci faremo valere!