MakerFaireRome 2013: un breve racconto!

Segue il breve resoconto pubblicato sul sito della MakerFaire!

il nostro stand

il nostro stand

La nostra MakerFaire è partita come per tanti a inizio 2013, al compleanno di Officine Arduino a Torino. La possibilità che si ventilava di incontrare altri makers, di riconoscersi nel nostro comune essere makers in un Paese come l’Italia in cui la prima difficoltà…è l’inglese (“…che diamine significa makers?…”), la possibilità di vedere altri progetti conosciuti solo sul web e quella di poter raccontare il nostro progetto e sogno a una platea di persone curiose e interessate ci ha fatto sperare fin da subito di essere selezionati.

Il nostro progetto, una turbina eolica nata in Paesi in Via di Sviluppo e auspicabilmente trapantiabile in quelli sviluppati sotto forma di kit ci ha portato, ancora una volta, in Africa durante l’estate 2013: lì abbiamo saputo di esser stati scelti, lì la splendida notizia aveva un sapore tutto particolare, in una terra in cui essere maker è abbastanza la regola, che tu sia del posto o che tu venga da fuori…

La MakerFaireRome, beh, ha fatto vedere un po’ del bello del nostro Paese: l’organizzazione impeccabile ha reso la fiera un continuo e prolungato orgasmo di incontri, di conoscenze, di scambi di idee. Il nostro stand è stato letteralmente assaltato già il giovedì, lasciandoci senza fiato e…senza pranzo. Così il venerdì, così il sabato (alla domenica ci siamo finalmente organizzati, per il pranzo!).

Alla fine invece di 400 biglietti da visita ne sono volati via almeno 1300.
Più di ogni altra cosa ci ha colpito un aspetto: a fronte di una gioviale informalità chi ha partecipato e visitato la MakerFaireRome ha trovato tanta sostanza. Progetti interessanti, intelligenti, acuti, innovativi, con una buona dose di scanzonata allegria nei visi e nei sorrisi.

Si può fare scienza e tecnica anche o soprattutto così!

Un aneddoto: il primo giorno, mentre ancora stavamo completando lo stand e già frotte di persone ci chiedevano informazioni, tra i tanti si ferma una coppia, un lui e una (bella) lei, chiaramente americani dall’accento, che semplicemente ci chiedono informazioni circa la turbina. Spiego l’idea del kit DIY, l’idea dell’open-hardware e quella del crowdfunding che vorremmo attivare. Sembrano interessati, ci si saluta, scoprirò più tardi che nel mio inglese imperfetto ho scambiato il costo presunto della turbina con l’intero importo della campagna di crowdfunding: accidenti, una bella differenza!

Intanto però si avvicina un ragazzo (che diventerà un aficionado del nostro stand nei giorni successivi!) che ci chiede: “ma sapete chi era?”
“no!”, rispondo divertito.
“era il CEO di Intel, Brian Krzanich…”

Urka, quella persona tra le tante cui avevo raccontato dell’Africa, della turbina, dell’apporccio open era una dei personaggi più potenti della Terra! l’amministratore delegato di Intel…

Ammetto che la cosa ci abbia lasciati un po’ senza parole…! E ci ha anche molto divertito.

Insomma, in breve: informalità e sostanza, come sintesi della MakerFaireRome!

Ah, un ultimo dettaglio: più tardi Krzanich è ripassato, abbiamo spiegato meglio la questione del costo della turbina, ci siamo fatti una risata circa l’inglese maccheronico, e…e ora abbiamo il suo biglietto da visita!
Sognare si può!

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…with nerdy Julie Watai!