a MakerFaire si sta rivelando una esperienza assolutamente fuori dal comune: ci aspettavamo tanto, ma qui siamo ben oltre le piu’ rosee previsioni.
Si respira un clima dinamico, elettrico, fatto di sorrisi, di condivisione di sapere, di curiosita’, di sorpresa. Ad ogni angolo del Palazzo dei Congressi dell’EUR non e’ improbabile incontrare la giapponesina che fa la fotografa ma “makerizza” dei pupazzi anni ’80 attivando una TV in streaming, oppure i nerd goriziani che han costruito un sismografo con 2 hard-disk di recupero, o il braccio robotico che ricopia un volto, o la cyclette collegata a Google Maps, o la coltura idroponica, o le arnie sensorizzate che rilevano numero di api e miele prodotto, o il tizio fiorentino che stampa in 3D le case, o anche il CEO di Intel che passeggia tranquillo curiosando…insomma, un’immersione caleidoscopica in un mare di tecnologie mature, in crescita o del tutto innovative.
Avvicinadosi agli stand, poi, si respira un’aria molto diversa da quella delle comuni fiere commerciali: qui nessuno ti vende niente, o meglio, qui nessuno ti avvicina con l’ansia di fatturare. Qui quando ti avvicini a uno stand ti raccontano come funziona la realizzazione, ti condividono un sapere, ti chiedono di partecipare. Conoscere, condividere, partecipare (alla facciaccia di coloro ai quali risuona in testa solamente un modo di fare, di produrre, di pensare.