Makers!

Oggi siamo qui, in visita esplorativa! Il prossimo anno, magari, anche noi a esporre?

image

Update
Ci conoscevano gia’! Questi qua, tra gli altri!
image

Andrea: “avremmo in mente di produrre una piccola turbina eolica, il progetto e’ nato per Paesi in Via di Sviluppo, ora vorremmo estenderlo qui”
Andrea di Slowd: “aspetta, aspetta, aspetta, vi conosco, ho letto da qualche parte, aspetta…ah si’, il VentolONE!”

…! Godimento!

Update 2 – intriso di polemica e sarcasmo
Aggiungiamo alcune riflessioni relative alla giornata di oggi e alla fiera MakersItaly.
Chi scrive era da un po’ che non usava il treno, e ha scelto il treno in questa occasione per poter riflettere, pensare, godere del viaggio stesso.
Durante il viaggio chi scrive ha avuto modo di toccare con mano, casomai non lo sapessimo gia’, il livello di sfacelo generalizzato in cui si e’ infilato il nostro Paese. Treni in ritardo, viaggi di 250km che richiedono 5 ore (5 ore da Savigliano a Rho Fiera, 250km!) perche’ un bancomat in stazione, dopo un rifacimento costato milioni di euro, si e’ ben pensato di non metterlo, treni luridi fuori e luridi dentro, magari con riscaldamento bloccato. E poi alcuni episodi molto evocativi. Di fianco a me 2 ragazzi cinesi presumibilmente universitari: li osservo, e penso. Quando torneranno in Cina cosa racconteranno del nostro Paese? E torneranno in Italia, dopo, con i “picci” per investire? Credo proprio di no. Il capotreno ci comunica che il treno non ferma a Rho Fiera, strano mi dico, sul sito non era segnalato. Già, Internet in Italia… Scendo allora a Magenta. Magenta e’ in Lombardia. Nella “Regione meglio amministrata d’Italia”, secondo il suo presidente dimissionario. Accidenti! Un degrado diffuso, strutture pericolanti (e pericolose), sporcizia, erbacce e liquami. Certo non e’ Milano Centrale per importanza, mi dico. Eppero’…qui c’e’ da prendersi una malattia solo a respirare! E, ricordate, 3 mesi fa noi si viaggiava in Tanzania in mezzo e insieme a quelli che qui tanta politica chiamano amabilmente “bingo bongo” e “baluba”. Insomma, non ci spaventa certo un po’ di casino, di solito…
Mentre scendiamo dal treno osserviamo il capotreno che fa scendere una coppia di squatter i quali protestano vivacemente perche’ non hanno il biglietto “ma vaffanculo ormai eravamo arrivati”. Li guardo, mi vieto di giudicarli, penso che se riescono ad andare in giro cosi’ conciati, luridi COME il treno (già…) la loro vita non dev’essere stata granché, e anche ora… il treno riparte, il lui continua a protestare, scaglia la bottiglia contro una carrozza. Io sto li’, guardo, un misto di rabbia e di disgusto, alzando gli occhi verso una pensilina liberty transennata perché pericolante. Una signora sta cercando di prendere uno snack da una macchinetta self-bar (installata a cielo aperto…boh, misteri lombardi!). Qualcosa s’e’ inceppato. Non scende nulla. Boh. “Ragazzi, per favore, potreste tirare due calci alla macchinetta, non mi fa scendere nulla”, dice, rivolta ai due squatter. “No, no, non li’, piu’ in basso” continua, trafelata, colta di sorpresa dalla rapidita’ con cui i due si scagliano contro il vetro. La brioche scende, piu’ d’una, la signora prende la sua, altri orgogliosi prelevano dal novello pozzo di S.Patrizio. Io…io sono senza parole. La signora tornera’ stasera dal maritino e lamenterà l’inefficienza dei servizi sociali che permettono che esistano in giro tipi cosi’. Che e’ una vergogna che viaggino sui treni senza biglietto. Che di sicuro si drogano e rovinano i treni stessi. Il maritino annuirà, mangiando una fetta di torta, al cioccolato come la brioche della mogliettina. Squatter gli uni, squatter gli altri, intrisi tutti di quel “familismo amorale” che sembra ormai l’unico destino per questo nostro Paese. Sembra.
A sera, al rientro, passo da Milano Centrale su un treno di cui non si distingue assolutamente il colore, sporco comìè. Gia’, Milano Centrale. Una stazione importante. Nella quale la biglietteria non si trova, non è segnalata se non…di fronte alla biglietteria, che è al piano inferiore. Chiedo lumi a un operatore del servizio informazioni, che sta parlando in inglese maccheronico con una donna di colore stupita che il suo treno sia cosi’ in ritardo (essendo di colore trattasi di bingobongo femmina, del resto non lo sa che questa e’ la Regione meglio amministrata d’Italia?). Finalmente trovo la biglietteria, sgarbatamente indicatami dall’operatore. C’è la coda, stranieri tanti: cosa racconteranno a casa? E torneranno in Italia con i “picci”?
Cerco dunque una obliteratrice. Di 18 linee in cui guardo con relative macchinette UNA sola funziona, e c’è la coda. Di italiani e di stranieri. Cosa racconteranno?
Mi avvio al binario, l’altoparlante richiama l’attenzione ai ritardi sulla linea nel tratto Torino-Novara causa lavori di potenziamento. Strano. L’ultima volta in treno a Milano era stata 7 anni fa, mi pare. C’erano già analoghi problemi di ritardo per potenziamento, mi pare. Chissà che potenza che avrà alla fine dei lavori, sarà una potenza di millemilamilioni di Watt! Nel Piemonte, la regione sorella della regione meglio amministrata d’Italia: sarà la medesima famiglia.
A questo punto mi chiedo, cari concittadini, fino a quando accetteremo tutto ciò? O moriremo di familismo amorale, del tipo “basta che non tocchi a me, e poi chissenefotte”?
E poi: cari amministratori a vario livello, di fronte a simili esempi di scempio umano, quando al 22 del mese guardate la vostra busta paga…non vi vergognate un po’? Chè, come diceva Fra Cristoforo nei Promessi Sposi, “verrà un giorno”…