Turbina Aloise, primissimi test – Aloise turbine, early tests

Un pochino recidivi torniamo al sistema di tests montato sul pick-up, in una versione molto migliorata e di facile montaggio: il test ha riguardato la turbina Aloise che abbiamo esposto alla Mafer Faire di Roma, nella versione con le pale sagomate con profilo alare.

Non abbiamo registrato dati di velocità e prestazioni per mancanza di tempo, ci torneremo ovviamente: empiricamente abbiamo ricavato una velocità di rotazione intorno a 200 giri/min, con velocità del vento indotto pari a 20km/h, ovviamente senza carico. La turbina si auto-avvia, a parte il caso già verificato sia numericamente che in galleria del vento in cui una pala presenta la corda perpendicolare alla direzione del vento. Per risolvere la questione abbiamo già in mente qualche idea però!

Per ora godetevi il video!

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Again we are back with our pick-up, testing the new turbine we are going to build as a kit: the turbine is the one we proposed at Maker Faire Rome 2014, 2 weeks ago.

By now no measures were collected, due to a lack of time: just a simple test to verify if the turbine works well with no load, and if it is able to autostart. Well, it seems we reached 200RPM at 20 km/h, more or less, and there is only one position the turbine suffers to start, when the blade chord is perpendicular to wind. No problem: we have got some ideas in order to solve this problem!

Aloise turbine with FX63-137 airfoil blades

Aloise turbine with FX63-137 airfoil blades

Aloise wind turbine

Finalmente in condivisione la nostra turbina Aloise AT4Africa: una semplice turbina Lenz riadattata per applicazioni africane attraverso l’utilizzo di due dinamo da mozzo, e chi è passato al nostro stand alla Maker Faire di Roma ha potuto osservarla. La struttura è realizzata attraverso il taglio laser di materiali quali il legno o l’acciaio: chiaramente in Africa si dovrà ricorrere a una più semplice ruota di bicicletta come sostegno.

Le pale sono realizzate in lamiera di alluminio recuperata da una tipografia, in Africa si può ricorrere a una più semplice lamiera di acciaio. Per quanto riguarda le dinamo (che in realtà sono alternatori!), sono di più semplice acquisto in un qualunque mercato africano che non in Italia: qui noi ci siamo rivolti a Rosebikes, sia per i prezzi che per il servizio impeccabile!

Le prestazioni: la turbina è sicuramente sovradimensionata rispetto alla potenza dei due generatori se considerata rispetto alle condizioni eoliche nelle quali normalmente sono studiate le turbine eoliche; i due generatori presentano una potenza generata nominale pari a 3W. L’area di 0,88 m2 consente di ottenere una potenza di circa 13W @ 5m/s, considerando un ragionevole rendimento di 0,2 per la sola turbina. Se si considerasse una velocità nominale pari a 10m/s si avrebbero a disposizione ben 100W, ma nel contesto semi-urbano per la quale è pensata questa condizione si presenterebbe ben di rado: è adatta per piccole potenze e per altezze di installazione limitate (diciamo 10m al più). Tutto ciò significa che sarà comunque in grado di garantire il fabbisogno elettrico per una famiglia africana come quella di Aloise, ma per questi dettagli tecnici rimandiamo a un successivo post.

Per ora godetevi i disegni che, ribadiamo casomai fosse necessario, sono rilasciati con licenza Creative Commons – BY-NC-SA !

Aloise Lenz turbine CAD files

ALoise Lenz turbine - AT4Africa

ALoise Lenz turbine – AT4Africa

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Finally our CAD files for Aloise AT4Africa turbine are shared: this is a modded Lenz turbine , adapted for Developing Countries users. We presented it at Maker Faire Rome, last week.

The structure is really simple, and laser cut parts can be substituted by simple bicycle wheels. The hub dynamos are really common in Africa (better, in Tanzania, which we know better!) and they are good for power supplying a simple family: we bought on Rosebikes, good prices and better service. Ok, the turbine is oversized comared with the generators: at 5 m/s wind speed the output power will be around 13W (assuming a 20% turbine efficiency), at 10 m/s the output should be around 100W, so generators would get burned. But it is really difficult to have 10 m/s wind speed for small turbines at least 10m high from the ground, so this choice should be a good one. We will have enough tests to confirm this.

A lot of informations are missing, we know: we will give in a following post!

By now take a look on the drawings, as usual released under Creative Commons license – BY-NC-SA !

Aloise Lenz turbine CAD files

Benvenuta openGalileo!

POST UPDATED

Durante la Maker Faire Rome 2014 abbiamo avuto modo di raccontare dei nostri test, delle nostre ideazioni e dei nostri progetti. Dentro lo stand, sui biglietti da visita, nelle nostre parole aleggiava un nome, openGalileo, che per questioni banalmente tecniche non abbiamo avuto modo di presentare prima, qui sul blog.

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Non sarà sfuggito di certo ai nostri lettori quanto più diradati sia diventati nell’ultimo anno i post su questo blog. C’era un motivo. Eravamo impegnatissimi su due fronti, con un minimo comune denominatore: ora che si fa?

Ora, a novembre 2013, ora che siamo stati alla Maker Faire 2013, ora che abbia dimostrato la fattibilità delle installazioni in Africa, ora che abbiamo accumulato know-how e contatti, bene, ora che si fa?

Ora che si fa in termini di struttura nostra interna?

Ora che si fa in termini di ideazione di turbine eoliche? e per chi?

Abbia parlato qui sul blog a più riprese del crowdfunding: l’idea ci affascina fin dal primo momento in cui l’abbiamo scoperto, e pur tuttavia tante questioni restavano aperte, soprattutto di ordine fiscale e societario. Nessuno nel VentolONE team ha competenze in ambito economico e fiscale, se non i minimi requisiti per saper pagare le tasse e poco più. A gennaio eravamo a un punto morto.

All’inizio di questo 2014 abbiamo avuto modo però di conoscere realtà e persone nuove che ci han portato attraverso tante discussioni, tante chiacchiere, tanti pensamenti e ripensamenti a fondare a fine settembre una società srl da iscrivere al registro delle start-up innovative: openGalileo.

openGalileo

Rivisto oggi questa società sembra la naturale conseguenza di tante riflessioni emerse anche qui, sul blog: qui, qui e qui. Insomma, da quelle chiacchiere sulla spiaggia di Zanzibar nel 2011 siamo giunti fino a qui.

Il nome è scaturito un po’ alla volta, come riflessione su quello che la neonata società vuol essere: una realtà che fa dell’open-hardware un punto irrinunciabile, una entità che fa del metodo scientifico galileiano un faro nel suo operare, un atto di coraggio in questo periodo di crisi atroce, con l’occhio al futuro e al futuro energetico del nostro Paese e del nostro mondo: come Galileo ebbe il coraggio di mettere l’occhio al cannocchiale e guardare quel che succedeva nei cieli osando mettere in discussione certezze vecchie di secoli, così ci siamo fatti forza e abbiamo deciso di andare al di là della paura immobilizzante che la Crisi ha instillato nelle nostre vite lavorative e quotidiane.

Dentro openGalileo è confluito a vario titolo e in varia forma tutto il VentolONE team, con il proprio background culturale, scientifico, tecnico e umano. Ne fanno parte anche alcuni membri di Solare Collettivo ONLUS, che da sempre sostiene questo nostro progetto. Ne fa parte la cooperativa energetica Retenergie, che si occupa della realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di Solare Collettivo è in fondo diretta emanazione.

openGalileo di occuperà di sviluppare macchine per la produzione (meglio, conversione) di energia dalle fonti rinnovabili, a partire dal nostro amato VentolONE, per cominciare. L’idea di fondo è che per dare un futuro energetico al nostro Paese e al nostro mondo è ormai inevitabile un radicale cambio di paradigma che faccia dell’autoconsumo, dell’efficienza e della sobrietà energetica uno stile di vita e un modo di pensare: produrre l’energia (elettrica, termica, ecc.) dove serve, nella quantità che serve, con le risorse del territorio in cui si è. In buona sostanza il medesimo pensiero che ci ha guidato nelle avventure africane, declinato in salsa occidentale. L’energia diventa quindi una questione “personale”: ciascuno si fa la sua, per poi semmai condividerla in rete.

Sapere che la corrente immagazzinata in una batteria è poca apre gli occhi, in Africa, sugli usi che se ne fa: stimola la fantasia per migliorare la resa, spinge nel verso di cercare soluzioni alternative. A noi è successo. Spinge, sveglia, vitalizza: tutto il contrario di quel che sta vivendo questo nostro stanco e vecchio Paese.

Come VentolONE team continueremo ad esistere quindi, nella medesima forma di gruppo informale e libero che si occupa di sviluppare soluzioni tecniche in materia energetica: la presenza di openGalileo farà sì che si possa procedere alla commercializzazione di prodotti, dalla vendita dei quali ricavare quei fondi necessari per portare avanti la ricerca e per finanziare quei progetti che nei Paesi in Via di Sviluppo sarebbero sviluppabili solo attraverso faticose raccolte di denaro che rischiano sempre, l’abbiamo sperimentato, di sfociare in un sottile paternalismo che non ci è mai piaciuto.

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il neo-presidente all’atto della firma costitutiva della società

Montaggio dello stand

Siamo nello stand Montessori, G8 e G9.
Sembra un po’ discosto, sembra più disorganizzato del 2013.
Vediamo, comincia il live photoblogging!

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UPDATE
La situazione è complessa, alcuni stand esistono ancora solo sulle piantine…
Noi siamo comodamente sistemati all’ingresso di Via Gaudini, qualche intoppo…risolvibile.
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UPDATE 2
Stand quasi pronto…una ripulito e via!
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