Ieri abbiamo passato la giornata tra le sudate carte per cercare di capire come dimensionare la trasmissione dalla turbina al generatore, in mezzo a ponti raddrizzatori, regolatori, batterie: tutto lavoro che andava fatto prima…se solo non ci avessero spedito il materiale il giorno prima di partire!
Per fortuna, oltre a questa fuffa elettronica, qualcuno ha proseguito nel lavoro al sito, a Ukomola: a sera i basamenti erano “completati”…nel senso che era finito il cemento. In ogni caso possiamo cominciare a montare le torri!
Nei basamenti di ciascuna torre son finiti cemento (poco?), sabbia di granulometria random standard, sassi e pietrame, nonche’ del terriccio che scivolava giu’ mentre con le carriole con le ruote tutte demolite si versava nella buca.
Insomma, un po’ all’africana.
Da esterni e probabilmente influenzati da decenni di “efficienza, produttivita’, qualita’ totale” ci sembra assolutamente incomprensibile il motivo che spinge i locali a una indolenza rispetto ai problemi e alle magagne che emergono, di qualsivoglia natura. Piu’ che una critica la nostra e’ semplice osservazione: se una riga deve esser dritta, quasi di sicuro verra’ “quasi dritta”. Non solo perche’ mancano i mezzi. Ma in fondo a queste considerazioni era gia’ giunto il presidente Nyerere qando criticava l’indolenza del suo popolo…