Harambeeeee!

Il pomeriggio scorre placido sotto un sole bellissimo e ventilato nel silenzio della savana attorno a Ilembula. Rimbomba tutto attorno solo la voce degli altoparlanti, nei quali “Gerry Tanzania” e “Blacky Mike” parlano e parlano e parlano che sembra un villaggio vacanze.

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Si fanno intramezzare dalle “letterine dell’Harambee”, che di tanto in tanto, quando la regia musicale decide che il duo di animatori ha ormai fracassato i timpani di parole, intervengono con stacchetti musicali e jingles e balletti e quei gridolini caratteristici dele donne africane.

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L’Harambee e’ una raccolta fondi comunitaria che, nella forma, ricorda un po’ le raccolte fondi che ancora sopravvivono nelle campagne (almeno, nel Nord Italia, che conosciamo meglio).
La parte iniziale e’ fatta di discorsi e di ringraziamenti delle autorita’ e dei papaveri locali, di musica animata da Gerry Tanzania che si muove con la grazia di una gazzella ma ha la stazza di un bufalo…e poi parla, parla, parla!

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Verso la meta’ della prima parte compare sulla scena Wonder Mike che fa rapidamente le scarpe a Gerry, il quale riesce solo piu’ di rado a intervenire: lo vediamo affranto. Sono le 14:30.

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Presi dalla fame e dalla sete seguiamo il consiglio di Fausta e ogni tanto puntiamo il frigo della missione, con annessi salame e formaggio che Tarcisio ha imboscato nei bagagli la settimana scorsa.

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Sara’ il sole, la fame, o piu’ facilmente il fatto che non capiamo un tubo del profluvio verbale dei due emuli di Fiorello, insomma, a turno ci facciamo un giro.
Alle 15.30 comincia l’asta dei beni che le famiglie portano e mettono all’ “incanto”: papaye, pomodori, cesti, galline, un caprone che ogni tanto ricorda ai presenti che insomma, c’e’ anche lui!

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La somma raccolta e’ costantemente monitorata, come un banner web le segretarie contabili contano e contano e contano i soldi che si ricavano dalle aste e dai tour degli steward ce ogni tanto passano tra i presenti e paiono ricordare che la giornata e’ di tipo mungitoriale: prediligono il tour dai papaveri, chissa’ come mai… peraltro noi “scoloriti” siamo li’ vicino, e passano anche da noi.

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tutto 'sto pelo e' sospetto!

Insomma, alle 17:30 abbiamo “vinto” papaye e simili e ovviamente il caprone. Esausti, con pranzo da fare, mentre questi continuano a ballare come a un baccanale di romana memoria, ce ne andiamo a bere una birra nel centro storico di Ilembula, fingendo un happ hour!
Al ritorno, se va bene, mangeremo…

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le cucine dell'Harambee

Messa e Harambee

Domenica mattina: Messa al’aperto sotto il tendone dell’Harambee

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Tarcisio in posa clericale plastica

Con improbabili personaggi in prima fila:

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...e la biondona tedesca dov'e' finita?

Oggi pomeriggio poi l’Harambee, che se abbiamo ben capito dev’essere una specie di crowdfunding comunitario per finanziare la costruzione della nuova chiesa: si preannunciano discorsi barbosi, balli e canti, le aste, un clima di festa. E pranzo alla fine, alle 17, sigh!

Sara’ un semaforo?

…fermi sotto il sole dell’altipiano di Iringa, uno dei “pupi imberbi” che ci portiamo dietro si chiede: “siamo fermi, sara’ un semaforo“…

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waiting on the road towards Makambako

…il sole, l’aria piu’ fina, il pranzo a base di ‘samosa’, o le super hits che ci stanno passando in tv sul bus, insomma, qualcosa sta dando alla testa!

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Tanzanian Super Music Hits!

Qualcuno intanto pensa intensamente…

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In viaggio, verso Ilembula

Partiti, finalmente, alla volta della nostra destinazione. La giornata di ieri si e, trascinata stancamente tra intoppi assortiti che hanno un po’ minato la spensieratezza del gruppo: Tarcisio si era un po’ dimenticato di prenotarci una stanza al Kusimiri (…), all’aeroporto la faccenda visti di ingresso ha richiesto 2 orette abbondanti di coda con schema di evasione delle richieste che piu’ che al classico FIFO (First In, First Out: il primo che arriva passa) somigliava piuttosto a un accaldato AM (Ad Minchiam, servono spiegazioni?), di piu’ il taxista contattato da Tarcisio per portarci alla fermata dei bus stamattina ci ha detto di trovarci in cortile alle 3, cioe’ 3 ore prima della partenza,
quando bastano 10 min dal Kusimiri ai bus…infatti poi e’ arrivato alle 4.40, noi in cortile contavamo i moscerini da un’ora e mezza…
Insomma, un po’ di stress.
Poi, finalmente, siamo partiti, e in viaggio …passa tutto! Speriamo!

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landscape around Morogoro

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the butcher' shop!

Insomma, siamo partiti! – So this is Doha!

…e siamo a Doha, Qatar, in attesa di ripartire alla volta di Dar Es Salaam!

Sono stati giorni intensissimi, rispetto allo scorso anno qualche forza in meno e qualche impegno in più, unitamente a un progetto più articolato, han fatto sì che l’aggiornamento del blog difettasse un po’…rimedieremo!

Per intanto ci godiamo l’invito a incontrarci con la coordinatrice dell’Ufficio Antenna UTL della Cooperazione Italiana a Dar es Salaam: insomma il verbo del VentolONE si diffonde!

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And finally we leaved toward Dar Es Salaam for our SavanaWIND project. 4 people plus 2 other guys, by now, and other coming soon. Soon we will analyse the whole project, explain all the particular, since we think it is really interesting for DIY followers!

Cena di autofinanziamento

Assenti da questo blog ormai da almeno una settimana per i 1000 impegni di tutti noi, e forse anche per effetto della Crisi che ci ha spinti a una maggior ansia e schizofrenia negli impegni stessi, un po’ in sordina riproporremo stasera 6 luglio la cena di autofinanziamento, alle ore 20 a Carmagnola (TO) in via Quintino Sella 52 (contributo: 20€).

Per prenotarsi:

  • mail: presidente@solarecollettivo.it
  • tel.: +39.335.5825413 (Fedele)

Fate in fretta, non ci son più molti posti!

Durante la cena vi racconteremo tutto del progetto Zanzivento, proiettando anche le immagini e i video del lavoro svolto a Zanzibar l’estate scorsa, e poi…SavanaWIND!

Vi spiegheremo nei dettagli il nuovo progetto, e vi racconteremo anche un po’ chi è don Tarcisio Moreschi, che abbiamo incontrato di persona in quel di Malonno martedì scorso…che personaggio!